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Anche a Pietragalla acqua con il contagocce

Ormai da qualche mese è divenuta normale la pubblicazione del calendario delle interruzioni idriche che riguarda, soprattutto, i 29 Comuni serviti dalla diga della Camastra tra i quali Pietragalla. Attualmente la situazione è molto critica al punto che fra qualche settimana i rubinetti saranno a secco per la totale carenza di acqua. Allora si spera che ritorni la pioggia a dissetare i campi e a riempire gli invasi, per risolvere il problema; invece non è così perché i cambiamenti climatici provocano corti circuiti atmosferici con effetti incalcolabili determinando da una parte inondazioni e dissesti idrogeologici, dall’altra siccità estrema, con situazioni invertite. Basti pensare che il deserto del Sahara, nel mese di settembre, si è allagato per la prima volta in 50 anni, cioè uno dei luoghi più aridi del mondo è stato colpito da inondazioni come non accadeva da decenni. La nostra Regione Basilicata, come sappiamo, ha due preziose risorse: l’acqua ed il petrolio, che meritano di essere sfruttate e gestite con la dovuta competenza ed efficienza. Nel frattempo che si aspetta la pioggia o, meglio, la neve bisogna prendere atto della assenza di programmi di interventi per: ammodernare impianti obsoleti; introdurre tecnologie di irrigazione avanzate; la realizzazione di altre infrastrutture; risolvere le gravi perdite della rete idrica e di limitare gli sprechi per un utilizzo più razionale dell’acqua. La dispersione della rete di distribuzione, che arriva quasi al 50%, rappresenta un problema molto importante sul quale agire per contenere anche sotto questo aspetto gli effetti della carenza idrica. Ciò significa che una grande quantità di risorse idriche viene persa prima ancora di raggiungere le abitazioni o le aree agricole. Inoltre laddove sono presenti sorgenti all’aperto sarebbe opportuno captare e immettere l’acqua nella rete di distribuzione, per il medesimo scopo si può valutare di mettere in esercizio gli acquedotti comunali eventualmente anche per uso non potabile dell’acqua. Ad esempio il Comune di Pietragalla è dotato di un acquedotto locale rimesso in funzione negli anni ’90 con la realizzazione di una nuova rete idrica che, oltre a soddisfare le utenze che si sono allacciate lungo il percorso della condotta, alimentava tutte le vecchie fontane del paese. Da diversi anni, purtroppo, una rottura lungo la rete ha provocato l’interruzione del servizio e nessun intervento di riparazione è stato effettuato; non si conosce l’entità del danno e i costi per il ripristino della funzionalità della rete idrica, ma sarebbe opportuno che il sindaco e l’amministrazione municipale valutino di ridare “vita” a quelle fontane (come era una volta) e magari estendere la rete sino al sito del Parco dei Palmenti per i necessari usi di manutenzione dell’area.

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