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“La disinformazione su Rai 2, quando una telecamera sbaglia, a pagare è l’identità di un luogo”

di Domenico Rocco Zotta, architetto e già sindaco di Pietragalla

Lunedì 7 ottobre su Rai 2 è andato in onda il programma “Lo Spaesato” condotto da Teo
Mammuccari, una trasmissione che esplora i luoghi dell’infanzia del conduttore, in
particolare Acerenza, alla ricerca di quel senso di appartenenza che si è perso dopo decenni
trascorsi a Roma. Il programma prometteva di mostrare Acerenza, uno dei borghi più belli
d’Italia, e ha in effetti offerto scorci suggestivi della località.

Tuttavia, c’è stato un grave errore che ha colpito gli spettatori attenti e, soprattutto, gli abitanti
di Pietragalla. Nel corso della puntata, sono stati mostrati anche i famosi Palmenti, una rete di
antichi serbatoi scavati nella roccia che costituiscono un sito unico nel suo genere. Peccato
che questi Palmenti non si trovino affatto ad Acerenza, bensì a Pietragalla, a pochi chilometri
di distanza.

Questo errore ha causato non solo una confusione geografica, ma ha anche portato a un
danno d’immagine per Pietragalla, un comune che fa del suo patrimonio storico e culturale
un elemento di identità. Chi ha visto la trasmissione è stato indotto a pensare che i Palmenti
siano parte del borgo di Acerenza, cancellando così, almeno nella percezione di chi non
conosce la zona, un pezzo di storia e tradizione di Pietragalla.

Questo genere di disinformazione è pericoloso perché non solo distorce la realtà, ma può
portare conseguenze negative per la promozione turistica e culturale di una località.
Pietragalla, con i suoi Palmenti, merita di essere riconosciuta per ciò che offre e non essere
oscurata da una narrazione sbagliata.

Chiediamo che la Rai prenda atto dell’errore e rettifichi pubblicamente, per ristabilire la verità
e tutelare l’identità storica e culturale di Pietragalla. È fondamentale che le istituzioni locali, in
particolare il Comune di Pietragalla e gli enti di promozione turistica, intervengano in maniera
decisa, richiedendo una rettifica ufficiale alla Rai e avviando una campagna di promozione
che metta in luce il valore unico dei Palmenti. Solo attraverso un’azione coordinata sarà
possibile limitare il danno e restituire a Pietragalla il giusto riconoscimento che merita.

In un’epoca in cui l’accuratezza dell’informazione è fondamentale, soprattutto su canali
nazionali, simili errori non possono essere accettati. Pietragalla e i suoi Palmenti non devono essere relegati all’oblio per un’informazione superficiale: la loro storia e il loro valore devono
essere raccontati e preservati.

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